RIVISTA ARK JOURNAL VOL 14
MARRONE|6347/054
27 €
MARRONE|6347/054
Ark Journal Volume XIV pone l'accento su un cambiamento silenzioso ma potente che sta avvenendo nell'architettura e nel design contemporanei: una nuova generazione di architetti e creativi che non cerca di cancellare il passato, ma di costruire su di esso. Con profondo rispetto per la storia inscritta negli edifici e un apprezzamento sincero dell'artigianato e delle tradizioni locali, questi creatori lavorano con le strutture esistenti invece di lottare contro di esse, privilegiando la complessità rispetto all'uniformità e la continuità rispetto alla rottura.
Nella Francia rurale, lo studio Pollet Pinet Architectes dà nuova vita a costruzioni dimenticate, recuperando tradizioni vernacolari attraverso l'artigianato locale e l'innovazione sottile. Ci addentriamo anche nell'appartamento di Nata Janberidze a Tbilisi, un potente crocevia tra storia, cultura ed espressione personale. A New York, esploriamo le case della gallerista Suzanne Demisch e del collezionista Jeffrey Graetsch, dove il passare del tempo non è nascosto, ma abbracciato. Visitiamo anche la casa e gli studi di Bosco Sodi in Messico, che incarnano la sinergia cruda tra architettura e arte, e il loft newyorkese dell'artista e visionaria culinaria Laila Gohar, dove creatività, design e narrativa si intrecciano.
Tutti questi spazi riflettono un altro dei temi centrali di questa edizione: la casa come punto di convergenza, dove l'antico e il nuovo - sia in termini materiali che simbolici, personali o collettivi - danno forma alla nostra identità.
Come in ogni numero, la rivista percorre il mondo per amplificare voci creative: un gioielliere a Tokyo che gioca con la scala e la forma; un'artista singaporiana a Bali che trasforma pietre ancestrali in mobili monumentali; la figlia del designer Tapio Wirkkala, che ricorda le estati nella remota Lapponia; un architetto giapponese le cui opere narrano storie uniche basate sul luogo e sui materiali; e la Hollyhock House di Frank Lloyd Wright a Los Angeles, una fusione mitopoietica che ha definito il modernismo regionale.
Il Case Study di questo numero è stato fotografato nella nuova sede di BIG a Copenaghen, uno spazio di cemento a vista dove si riuniscono oggetti realizzati con materiali naturali grezzi e intransigenti, in sintonia con la tettonica e l'estetica dell'ambiente circostante.
Nella Francia rurale, lo studio Pollet Pinet Architectes dà nuova vita a costruzioni dimenticate, recuperando tradizioni vernacolari attraverso l'artigianato locale e l'innovazione sottile. Ci addentriamo anche nell'appartamento di Nata Janberidze a Tbilisi, un potente crocevia tra storia, cultura ed espressione personale. A New York, esploriamo le case della gallerista Suzanne Demisch e del collezionista Jeffrey Graetsch, dove il passare del tempo non è nascosto, ma abbracciato. Visitiamo anche la casa e gli studi di Bosco Sodi in Messico, che incarnano la sinergia cruda tra architettura e arte, e il loft newyorkese dell'artista e visionaria culinaria Laila Gohar, dove creatività, design e narrativa si intrecciano.
Tutti questi spazi riflettono un altro dei temi centrali di questa edizione: la casa come punto di convergenza, dove l'antico e il nuovo - sia in termini materiali che simbolici, personali o collettivi - danno forma alla nostra identità.
Come in ogni numero, la rivista percorre il mondo per amplificare voci creative: un gioielliere a Tokyo che gioca con la scala e la forma; un'artista singaporiana a Bali che trasforma pietre ancestrali in mobili monumentali; la figlia del designer Tapio Wirkkala, che ricorda le estati nella remota Lapponia; un architetto giapponese le cui opere narrano storie uniche basate sul luogo e sui materiali; e la Hollyhock House di Frank Lloyd Wright a Los Angeles, una fusione mitopoietica che ha definito il modernismo regionale.
Il Case Study di questo numero è stato fotografato nella nuova sede di BIG a Copenaghen, uno spazio di cemento a vista dove si riuniscono oggetti realizzati con materiali naturali grezzi e intransigenti, in sintonia con la tettonica e l'estetica dell'ambiente circostante.
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